Cara Midori,
sto lavorando, con la testa e i bozzetti per ricostruire una scena interessante nella quale Hiroshi va a lavarsi e impara a stare nel bagno pubblico. Ieri, nell'attesa di un appuntamento allo Spiral di
Omotesando ho inchiostrato un disegno che stavo abbozzando per ricostruire esattamente come era fatto il Sento di Kyoto.
Avevo deciso di chiedere di fotografarlo e prima di partire mi sono presentato davanti al bagno all'orario di apertura, erano le tre in punto e per puro caso è passata la signora che lo gestisce (abitava poco distante) e mi ha detto che era chiuso ogni lunedì, avrebbe riaperto l'indomani.
Dato che in Giappone è scortese insistere non sono stato a spiegare che stavamo partendo. Così ho intrapreso un esercizio di memoria e cerco di ricordare ogni particolare. Se non ricordo bene chiedo al mio amico Dimitri che appassionato di Sento e ci è andato più di me.
Alla fine in due riusciamo abbastanza nell'impresa. E' interessante, lavorare di fantasia e memoria. Dato che questo Sento sembra fermo agli anni cinquanta va adattato ai primi del novecento e giustamente Dimitri mi propone di sostituire la televisione che la signora ha messo all'ingresso sopra la cassa, per ammazzare il tempo, con una radio. Al museo Edo-Tokyo abbiamo fotografato e filmato delle cose bellissime, radio d'epoca e ricostruzioni di ambienti. voglio assolutamente tornarci perché insieme alla descrizione fatta da sua madre si può realmente viaggiare nel tempo e riprodurre una casa come era all'epoca Meiji.
Una cosa che mi piaceva moltissimo era una tendina tenuta con delle mollette da bucato che nascondeva la donna alla cassa. più che altro una convenzione, nel senso che la tendina serviva da separazione per evitare che la donna vedesse gli uomini nudi che si stavano preparando a entrare al bagno o a uscire per strada.

Ho fatto un disegno, spero che si capisca. Lo fotografo dato che non ho lo scanner con me.
Le volevo chiedere se si ricorda il termine esatto che in Giappone date al genere di storie che hanno per protagonista un bambino orfano dei genitori.
Ha un suono cinese che ho sentito tante volte ma mi dimentico sempre.

Mi piace vivere in questo quartiere, in una casa giapponese. Non mi interessa fare il turista, anche se ci sono moltissime belle cose da vedere a me piace di più vivere la quotidianità di Tokyo. Certo l'atmosfera di Kyoto è completamente diversa, molto più calma. Si ha l'impressione che laggiù la febbre delle merci non sia ancora arrivata con l'intensità di Tokyo.
Qui sono tutti attaccati al telefonino, o telefonano o giocano con i video games che hanno nel cellulare. Mi ha detto Laura che si possono anche leggere dei capitoli dei romanzi nelle schermate del telefonino. Questo spiega l'enorme calo di vendite dei manga. Se ne vedono pochi rispetto
anche solo a dieci anni fa.

Quasi nessuno legge più.

Perlomeno, se lo fa non lo si vede più come una volta.

Bene, la saluto. Per oggi ho finito il mio rapportino.

a presto;
i-go-ru-to

igort

il Sento di Kitaoji a Kyoto

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il Sento di Kitaoji a Kyoto