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L'arrivo. Antonino, finalmente a Napoli si aggira per i quartieri. Le orecchie gli fischiano, la città silenziosa lo avvolge con le sue ombre. Una calata agli inferi, lontana rimniscenza, forse, di quell'Orfeo negro che fidi da bambino e di tanti film espressionisti che hanno sconvolto la mia infanzia.
La scena comunque, è concepita come un film western, e il montaggio della pagina di fianco (pagina 19) è identico e rovesciato.